Bottos 1848

Consigli utili per la gestione del tappeto erboso in estate

La maggior parte dei tappeti erbosi ad uso ornamentale e sportivo è caratterizzata da Festuca arundinacea, Poa pratensis, lolium perenne e Festuca rubra rubra . Queste essenze sono microterme, cioè vivono in condizioni ottimali in climi continentali caldi e mediterranee temperate (ci sono differenze tra Festuca arundinacea e Festuca rubra rubra). In definitiva con temperature sopra i 26 gardi di massima e sopra i 20 di minima soffrono il caldo ma soprattutto l’umidità.

Il caldo -umido è risaputo che aiuta lo sviluppo della maggior parte dei funghi patogeni parassiti del tappeto erboso, ma a parità di temperatura l’aumento di umidità (Umidità relativa è il contenuto di umidità in relazione alla temperatura) determina un “riscaldamento” del tappeto erboso che a sua a volta innesca una serie di processi retroattivi che interrompono i processi metabolici del tappeto, aumentando lo stato di stress. Quando aumenta il contenuto di vapore acqueo (cioè aumenta l’umidità atmosefrica) si riduce la differenza con quello conetnuto all’interno della foglia e di conseguenza la pianta Traspira di meno. Sembra un fattore positivo ma diminuendo il ricircolo di acqua tra la pianta che l’assorbe dal terreno e l’atmosfera esterna, tende a riscaldarsi di più e la pianta aumenta di temperatura accumulando anche lo stress termico. In sostanza il prato deve perdere acqua per raffreddarsi e mantenersi al fresco e continuare (entro certi limiti) i processi fotosintetici e la produzione di sostanza organica senza doverla consumare solo dalla radice. Dunque c’è differenza per la sopportazione del caldo in climi caldo-secco (basta bagnare di più) e caldo-umido (cercare di far circolare aria).

Dott. Fabrizio Ingegnoli