CRF significa “Controlled Release Fertilizer” mentre SRF vuol dire “Slow Release Fertilizer”.
Questi due acronimi vanno a determinare la natura e il tipo di controllo della cessione della forma azotata contenuta nel concime. Inutile ricordare quanto è importante l’Azoto per la nutrizione vegetale e non fa eccezione neanche per le specie da tappeto erboso. Questa sostanza assume particolare importanza nella stessa strategia nutrizionale.
Ma andiamo con ordine: come si costruisce un azoto CRF? Non si fa altro che avvolgere una pallina di urea con un polimero che funge da barriera FISICA.
La barriera fisica non si degrada nei tempi utili della nutrizione richiesta, nonostante sia biodegradabile nei 24 mesi, ma nell’arco dei 60-90 gg la sua degradazione è trascurabile. La sensibilità è unicamente legata alla temperatura, più si alza, più si dilata il polimero assottigliandosi e lasciando fuoriuscire più urea rispetto alle basse temperature.
Fantastico il controllo perchè quando le temperature sono inferiori ai 10°C non serve rilasciare azoto ureico, non viene trasformato in nitrato, dunque rimane sedimentato come un sasso. La cessione controllata permette di controllare meglio i flussi azotati nel terreno e di conseguenza quelli assorbiti dalla pianta unicamente con la temperatura da 10°C fino a 28°C. quello che serve per una gestione ottimale del prato, cioè senza bruciature, crescite d’urto e suscettibilità alle malattie fogliari e radicali. L’urea avvolta da polimero riesce a prolungare l’effetto dell’urea fino a 90 gg anzichè 2-3 settimane dell’urea pura senza avvolgimento. Maggior costo unitario all’acquisto , ma durata 6 volte superiore di un concime non controllato, ma non solo meno problemi di gestione malattie, irrigazione e taglio.
La sigla SRF, invece vuol significare lenta cessione, cioè tutti quegli espedienti di natura chimica studiati per legare l’urea con altre sostanze in modo che viene rallentata la degradazione dell’urea stessa. Meno preciso e affidabile dei CRF ma più a portata di portafoglio. I SRF sono sensibili non solo alla temperatura ma anche alla carica microbica, pH, umidità, contenuto di sostanza organica, ecc. ecc. Come vedete è difficile con un SRF gestire un tappeto erboso in modo accurato, ma in ogni caso è sempre meglio ricorrere a questi tipi di fertilizzanti anzichè ai convenzionali senza azoto protetto.
Perciò salvate l’ambiente: fatelo protetto!!!
Vi invitiamo a dare un’occhiata alle caratterstiche tecniche dei nostri fertilizzanti a base di azoto protetto ai seguenti link:
CONCIME STIMOLANTE PER SEMINE E TRASEMINE – NATURALGREEN
CONCIME NUTRIENTE PRIMAVERA AUTUNNO – NATURALGREEN