“Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”.
Così il sommo poeta Ungaretti descrive in poesia una tragedia portando e facendo sua una similitudine con la Natura. Perché le foglie in autunno… cadono.
La copertura che queste foglie creano sul prato va eliminata. Le foglie vanno raccolte per lasciare libero spazio alla luce e alla circolazione d’aria.
Dimenticarsi di eseguire questa operazione crea dei notevoli diradamenti dei prati, porta ad un drastico aumento delle patologie e ad una successiva invasione e colonizzazione da parte delle essenze infestanti.
Se poi queste foglie sono costituite dagli aghi di conifere (pini, larici, abeti, ecc.) la mancata soffiatura o raccolta manifesta problematiche ancora più importanti, accentuate dalla forte diminuzione del pH con acidificazione eccessiva dei terreni e conseguente assenza totale d’inerbimento.
Il materiale di risulta può essere utilizzato come punto di partenza per la formazione di compost utile per la successiva fertilizzazione organica di orti, frutteti e giardini in genere (attenzione! Si raccomanda che tali materiali siano ben maturi, lavorati per almeno 7-9 mesi, altrimenti non svolgerebbero azione utile di miglioramento della biofertilità).