Il campionato di calcio è terminato (o sta per finire per chi è ancora impegnato in play-off e play-out) e il terreno di gioco ha sopportato una dura annata, sottoposto a condizioni climatiche difficili, a calpestio intenso e a manutenzioni che purtroppo limitano la loro intensità e frequenza.
I budget di spesa si riducono sempre di più e le società interessate, basate numerose volte sul volontariato e sulla disponibilità di molte brave persone, non posseggono più le risorse finanziarie per poter gestire in “tranquillità” la cura delle superfici di gioco.
Ma i campi arrivano in questo periodo stanchi, affamati e consumati.
Non prendersi cura di loro equivarrebbe alla decisione di non voler più giocare su fondi adeguati e colonizzati dal manto erboso. Occorre quindi fare ancor più ricorso alla tecnica, alla conoscenza agronomica ed alla scelta di opportune referenze per la rigenerazione estiva dei terreni di gioco. E’ questo un fattore determinante per ridurre le voci di spesa e rendere efficace e duratura la risistemazione del campo sportivo.
Ecco quindi un sunto delle principali operazioni da svolgere:
- Il forte calpestio ha provocato una compattazione delle superfici di gioco, che devono essere rimodulate con il giusto apporto di aria e con la gestione corretta della macroporosità e della microporosità. Ecco che interventi di chiodatura/carotatura (tipo Verti-Drain) e/o di fessurazione lamellare in profondità (tipo Verti-Quake) sono fondamentali.
- Una verifica del corretto funzionamento dell’impianto d’irrigazione è la seconda pratica da prendere in considerazione perché l’intero sistema funzioni e i soldi investiti non vengano sprecati.
- Il ripristino dell’uniformità, densità e compattezza del manto erboso, è poi la terza fase da esaminare.
La riduzione dei mezzi di sintesi (come erbicidi/fungicidi) richiede la scelta “obbligata” di materiali professionali in ambito sementiero. Occorre perciò utilizzare per la risemina dei miscugli che siano estremamente performanti in ambito di velocità di germinazione, di accestimento e di colonizzazione dell’area per evitare e ridurre al minimo la potenziale esplosione d’infestanti tipicamente estive (Digitaria spp., Setaria spp., Echinocloa crus-galli, ecc.). Ma questa capacità deve accompagnarsi alla sopportazione delle alte temperature e del potenziale ristagno d’umidità (facendo assai caldo, occorre bagnare molto e quindi “rischiare” d’incappare nello sviluppo di alcune malattie fungine, tipo Pythium spp.). Inoltre questi semi devono saper sopportare un forte carico d’uso perché una volta ottenuta una bella superficie coperta e fitta, a chi non verrebbe voglia di andarci a giocare tutti i giorni?
Bottos ha selezionato nelle sue linee una serie di varietà che rispondono a queste caratteristiche, differenziandosi tra di loro in ambito tonalità di colore e sopportazione degli estremi termici. Nascono così Royal Blend della linea Mastergreen, in comodi sacchi da 10 kg (100% Lolium perenne di germoplasma USA, endofizzati), e Venere della linea Zollaverde, in confezioni da 20 kg (90% Lolium perenne di origine EU e 10% Poa pratensis, ideale per trasemine tecniche).
Ecco le altre tre fasi successive per completare l’operazione di ripristino:
- La risemina, con dosaggi un po’ più sostenuti del normale per via dell’arrivo delle alte temperature (circa 40-50 g/m2), dovrà essere poi accompagnata da idoneo fertilizzante starter per la germinazione dei semi. Se a questa funzione si aggiunge anche quella di ripristino della biofertilità del terreno attraverso l’apporto di sostanza organica nobile, ecco che allora il gioco è fatto ed i risultati garantiti. La linea Mastergreen presenta il concime denominato Bio Start dal titolo 12.20.15, contenente Azoto a cessione programmata tecnologia Polyon e il giusto grado di acidi umici e fulvici. Si tratta di un materiale di eccezionale valenza tecnica sia a granulometria standard per impianti tradizionali e sia a granulometria mini (SGN 150 e sottile formula diversa) per terreni di gioco professionali. Il prodotto definito Pro Start 13.24.10 della linea Zollaverde rappresenta invece il giusto compromesso qualità/prezzo in caso di budget di spesa contenuti.
- A seguito della semina e della fertilizzazione di rigenerazione, un minimo top dressing con sabbia e/o materiale leggero (circa 10-20 m3/campo) conclude il percorso di manutenzione per la ripresa dei terreni sportivi.
- A questo punto non resta che controllare l’irrigazione per essere nuovamente pronti ad Agosto/Settembre per la ripresa dei giochi.
Ecco perché scegliere materiali professionali vuol dire risparmiare.
Ecco perché scegliere materiali professionali vuol dire essere efficaci.
Ed ecco perché scegliere materiali professionali vuol dire apportare benefici all’ambiente ed all’intera Comunità.