Bottos 1848

LE INFESTANTI MACROTERME GRAMINACEE ANNUALI

Con l’innalzarsi delle temperature, si segnalano alcune evidenti difficoltà manutentive presenti sui nostri prati. Uno dei problemi più pronunciati riguarda lo sviluppo di essenze graminacee macroterme infestanti a carattere annuale.

Ascrivibili principalmente ai generi Digitaria, Setaria, Echinocloa ed Eleusine, esse sono delle malerbe di estremo danno e di difficile controllo sui tappeti erbosi. Le riduzioni d’impiego di prodotti di sintesi per il loro controllo hanno determinato un’ulteriore aumento delle problematiche in corso e della necessità di attenzione alle corrette pratiche manutentive dei prati.

La propagazione di queste graminacee avviene attraverso il seme. Purtroppo la banca semi contenuta in ogni terreno (a meno che non sia controllato e di riporto, come ad esempio la sabbia impiegata per la costruzione dei campi da calcio) è sempre molto alta e sostanzialmente inesauribile. Quindi il nostro scopo non è di debellare in toto tali infestanti, quanto piuttosto di controllarle e fare in modo di limitare la loro germinazione.

Quando le temperature del terreno si avvicinano ai 12°C, in presenza di acqua, luce ed ossigeno, si verificano le condizioni per la nascita delle infestanti macroterme da seme. Alcuni aspetti fenologici sono molto importanti per indicarci il sopraggiungere di queste condizioni. La Forsythia che sfiorisce ed inizia a buttare le foglie, il Lillà che fiorisce, la Robinia pseudo-acacia in piena fioritura sono degli elementi tipici che ci illustrano immediatamente il sopraggiungere delle condizioni predette. Ed è a partire da questi momenti che dobbiamo stare molto attenti nella manutenzione dei prati, soprattutto in termini di densità e stato di salute generale.

Avendo il PAN (Piano d’Azione Nazionale) eliminato molti campi e luoghi d’impiego di prodotti cosiddetti antigerminello (o antigerminanti), non è più possibile una lotta contro il “pabbio” se non attraverso le pratiche colturali e/o mediante estirpazione manuale. E’ stata richiesta una deroga al Ministero della Salute in riferimento al possibile impiego di formulati commerciali a base di Pendimethalin, ma, nonostante le comuni voci di corridoio che indicano imminente tale decreto, ad oggi non è ancora stato comunicato nulla. Naturalmente vi terremo informati a tal riguardo.

Anche per i prodotti di sintesi ad uso post-emergenza valgono le stesse considerazioni fatte per i diserbi pre-emergenza e il loro impiego non è attualmente possibile in aree frequentate da gruppi di persone definite “vulnerabili” (campi da calcio e impianti sportivi in genere, giardini di plessi scolastici ed ospedalieri, parchi e viali pubblici, ecc.).

infestanti_estiveE quindi che cosa bisogna fare per contrastare l’insorgenza di queste infestanti?

Il primo e forse più importante lavoro, verte senz’altro sulla prevenzione. E quindi è in primavera che occorre lavorare per evitare le più fastidiose difficoltà dell’estate.

Bisogna ottenere dei prati “adulti”, capaci di farcela da soli, con un approfondito sviluppo dell’apparato radicale, con una densità e fittezza adeguate per non far passare troppa luce al terreno, con uno stato generale di salute sempre buono e privo di attacchi di patogeni e con piano nutrizionale adeguato alle richieste delle specie che costituiscono la miscela seminata. La gestione del taglio è determinante e la sua frequenza deve essere aumentata per bloccare la sintesi dell’ormone auxina (ormone che spinge verso l’alto) a vantaggio delle citochinine e gibberelline (ormoni che lavorano per la propagazione laterale con lo sviluppo delle gemme di accestimento e con la conseguente chiusura del prato).

Non bisogna tagliare su superfici bagnate, per evitare il propagarsi di potenziali patologie fungine.

Ma soprattutto occorre nutrire il prato in maniera prolungata e costante mediante l’impiego di prodotti a cessione programmata e/o a lento rilascio. Tecnologie tipo Polyon o Nutralene (il primo ricoperto con rilascio per osmosi e diffusione, il secondo a base di lunghe catene di Azoto con liberazione grazie all’attività microbica) rappresentano la summa delle proposte tecniche per nutrire il prato, per renderlo sano e forte e per combattere in maniera indiretta la potenziale insorgenza delle essenze infestanti.

La lotta contro le infestanti sarà sempre dura e faticosa, ma per il bravo giardiniere anche ricca di soddisfazioni e successi. In una prima fase ci si potrebbe scoraggiare: un individuo di Echinocloa crus-galli (volgarmente conosciuto come giavone) produce finanche 9.000 semi per pianta! Accidenti quanti! E come mai si potrà fare per contenerli e non farli nascere? Ce la si può fare?

Sì, fortissimamente sì!

Le opportune trasemine, eseguite nei periodi più adatti (autunno e/o inizio primavera), con materiali selezionati, puliti, vigorosi, veloci e adatti allo scopo, costruiranno un sistema che si autososterrà nel controllo delle malerbe, fondamentalmente grazie alla densità, robustezza e capacità intrinseca di competizione. Royal Park della linea Master Green rappresenta una nuovissima proposta di grande interesse proprio per queste prerogative e per la sua capacità di fornire al contempo rusticità e facilità di manutenzione unite ad una velocità di germinazione ed accestimento fuori dal comune.

E quando le graminacee annuali sono già emerse, che cosa occorre fare per combatterle e non permettere loro di colonizzare tutto il prato?

Fermo restando che si tratta di essenze graminacee e quindi l’eliminazione diretta (esclusa quella manuale) può essere fatta solo attraverso prodotti selettivi non sempre autorizzati, le pratiche colturali di maggior aiuto sono 3: taglio, fertilizzazione e irrigazione.

Il taglio è il primo elemento determinante che lavora sulla gestione e mantenimento delle qualità estetiche del manto erboso, ma che nel caso specifico deve essere impiegato per controllare ed evitare che il pabbio vada a seme con la potenziale formazione di nuove piante: attraverso la rasatura costante e regolare dei tappeti si permette lo sviluppo delle gemme di accestimento laterali di Festuca, loglio e Poa e si contrasta la propagazione anche immediata delle malerbe.

La fertilizzazione è un altro elemento decisivo. Durante i periodi molto caldi si possono interrompere gli apporti granulari e sostituirli con interventi liquidi con prodotti biostimolanti tipo Always o con fertilizzanti come il New Radical che avvantaggiano il prato e lo mantengono “competitivo” nei confronti delle “erbacce”.

Naturalmente l’irrigazione svolge poi un ruolo risolutivo in quanto piccoli volumi d’acqua con ripetizione costante e giornaliera non fanno altro che avvantaggiare le infestanti macroterme annuali, con conseguente esplosione e copertura dell’intera superficie.

E’ quindi sempre più importante conoscere la fisiologia delle piante, il loro comportamento per fare in modo di condurre il prato e la sua gestione nella maniera migliore, più efficace e più economica possibile.

E l’impiego di prodotti di consumo di qualità sostenuti da ricerche e controlli di mercato sono, insieme alla professionalità, la vera arma di difesa da nemici “cattivi” quali le essenze infestanti.