Durante il periodo estivo le possibilità che i tappeti erbosi possano deteriorarsi per i più svariati motivi sono davvero innumerevoli ed importanti. Malattie, infestanti, caldo e siccità sono i principali nemici del prato e contrastano la formazione di un cotico denso e uniforme.
Certamente tutte le pratiche preparatorie effettuate in primavera sono determinanti per cercare d’impedire addirittura l’insorgenza di questi fattori di stress, ma non sempre le condizioni pedoclimatiche ci sono favorevoli e ci aiutano nella cura dei manti erbosi.
Oltretutto in ogni giardino le condizioni sono le più mutevoli con zone in ombra ed altre esposte in pieno sole, con presenza di alberature che creano competizione per gli elementi nutritivi, con aree declivi in pendenza ed altre in perfetto piano, ecc.
Tutto questo per dire che, nonostante i nostri ripetuti ed efficaci sforzi, in determinate situazioni le condizioni di difficoltà possono prendere il sopravvento e rovinare il prato.
A questo punto che cosa occorre fare?
Sicuramente bisogna riconoscere la causa del problema al fine di combatterlo e risolverlo.
In caso di malattie, occorre individuare il fungo patogeno per poter impiegare i corretti prodotti autorizzati per la difesa (fungicidi). Se la perdita di uniformità per la presenza di malerbe è la problematica presente, si deve identificare la famiglia delle infestanti per debellarle con i diserbanti consentiti dalla legislazione (vd. PAN) e/o con le idonee pratiche colturali. In occasione di siccità (cronica e acuta), se l’impianto d’irrigazione è deficitario, serve sostenerlo con irrigazioni manuali e puntiformi di soccorso e con la distribuzione di surfattanti per la conservazione della corretta scorta d’acqua. Se le temperature salgono a valori di crisi per i tappeti erbosi, si deve ricorrere alla pratica del syringing, intervenendo come fattore di termoregolazione e di riduzione dei picchi di calore per evitare gli shock termici e la disidratazione delle piante.
In ogni caso, magari dopo essersi rivolti a tecnici professionisti per il riconoscimento e la cura dello sgradevole ”enigma”, il tappeto erboso risulta diradato, povero, stanco e privo di smalto. In poche parole, brutto e insoddisfacente.
Si può fare qualche cosa per farlo riprendere e ritornare “vispo e allegro” come prima?
Certamente sì.
Bisogna ricordarsi che dopo ogni situazione di debilitazione che ogni essere umano incontra, egli necessita di aiuti dal punto di vista nutrizionale, con specifici apporti di reintegratori e con diete bilanciate fortificanti.
Lo stesso accade nel mondo vegetale.
Dobbiamo però ricordarci che durante l’estate le radici, a causa del caldo e dei conseguenti processi fisiologici interni, sono meno performanti nell’assimilazione del cibo e in taluni casi sono davvero “refrattarie” ad incamerare le corrette quantità di elementi nutritivi necessari.
Ma le piante posseggono un perfetto laboratorio fisiologico che le aiuta in ogni occasione, anche in quelle più complicate. E questa speciale officina si chiama foglia.
Attraverso le foglie i manti erbosi riescono ad incamerare tutta una serie di sostanze determinanti per risollevare il giardino dalle condizioni di stress e riportarlo ai fasti primaverili.
Ci vengono in soccorso quindi la tecnologia e gli studi, uniti alla capacità industriale di formulare preparati idonei. Nascono perciò tutta una serie di fertilizzanti liquidi con precise connotazioni e con azioni mirate di nutrimento/biostimolazione/fortificazione.
Bottos ha sviluppato un’intera gamma che può lavorare sia a bassi volumi d’acqua (trattamenti fogliari, spoon feeding) dell’ordine di diluizioni in 5-10 lt d’acqua ogni 100 m2, sia ad alti volumi d’acqua (fertirrigazione) con diluizioni in 10-20 lt d’acqua ogni 100 m2.
Prodotti come Wake Up sono determinanti per la ripresa della parte vegetativa e la riaccensione dei processi fotosintetici e vengono traslocati in tutta la pianta attraverso la linfa elaborata mediante i suoi movimenti discensionali.
Always e Vigor Liquid rivitalizzano l’apparato radicale, biostimolano l’intero vegetale e apportano microelementi e possono essere erogati secondo la duplice distribuzione (fogliare e radicale).
Iron 65 ridona colore e riattiva i processi metabolici del prato, otre che lavorare anche come induttore di resistenza.
New Radical determina la germinazione di eventuali trasemine e fornisce elementi indiretti di difesa contro le principali patologie dei tappeti erbosi (un’adeguata quota di Fosforo assimilabile determina una resistenza indiretta nei confronti di Rhizoctonia solani).
Pre-Stress, con l’alto contenuto ormonale e di enzimi, lavora come “purificatore” delle scorie, stimola l’attività microbica utile del terreno e ristabilisce gli equilibri necessari per la ripresa delle funzioni vegetative vitali delle piante.
Le quantità necessarie dei fertilizzanti liquidi sono limitate, lo sforzo distributivo è minimo e i risultati sono davvero strabilianti!
Attraverso semplici interventi è così possibile ristabilire il corretto equilibrio e riottenere in breve tempo prati densi, fitti e uniformi.