Bottos 1848

LE FERTILIZZAZIONI DI NUTRIMENTO DEL TERRENO DURANTE LA FASE INVERNALE

Anche durante l’inverno esistono tutta una serie d’interventi nutrizionali per i tappeti erbosi.

No, non preoccupatevi! Non stiamo dicendo una bestialità.

Abbiamo sempre sostenuto che l’ultima fertilizzazione dell’anno andava fatta a base potassica, con Azoto a lenta cessione e/o a rilascio programmato.

E continuiamo assolutamente a sostenerlo, ma in questa breve analisi tecnica, non vogliamo parlare e presentare argomenti e prodotti per la fertilizzazione “spiccia” e “tradizionale” dei Fairways dei Campi da Golf, dei Campi da calcio e/o ancora dei giardini ornamentali con il classico interesse verso la parte vegetale del sistema prato-terreno, bensì una serie di concetti, con relative spiegazioni e specifiche referenze per la gestione, la cura ed il miglioramento del substrato di coltura che ospita il prato stesso, con conseguente benessere per tutte le piante.

Normalmente ci si cura sempre poco del terreno e di tutto ciò che ospita la nostra coltura di riferimento, facendo allusione ad un improbabile quanto assurdo potere totalizzante, assoluto e inesauribile del suolo. Ma questo non è vero! Il terreno è un contenitore che poco per volta si consuma e che necessita sempre di nuova carica di fertilità e di microelementi. E’ come un’automobile, anche di grossa cilindrata e di prestazioni stupefacenti, che però senza il carburante non può camminare o correre a seconda delle circostanze.

Ecco spiegato perché occorre quindi “nutrire” anche il substrato di coltivazione e fare in modo che non si vada mai in riserva.

I due parametri fondamentali sui quali occorre lavorare dal punto di vista bio-chimico sono la biofertilità (o fertilità residua) e i microelementi.

Di tutte le altre situazioni, in maniera consapevole o no, ce ne occupiamo ogni qualvolta eseguiamo una fertilizzazione cosiddetta di mantenimento del tappeto erboso, sia essa di natura prettamente azotata e di spinta vegetativa e/o più sbilanciata verso il Potassio con attitudini anti-stress.

La biofertilità è costituita dalla sostanza organica nelle sue più svariate sfaccettature e forme ed è quell’elemento che mantiene sempre acceso il sistema e lo rende efficace alle prime sollecitazioni esterne (es: caldo o siccità, freddo, ombra, traffico, ecc.). La sostanza organica lavora da scorta di materie prime e da attivatore di tutti i processi vitai nelle piante e nel terreno stesso.

Ci sono svariati modi d’intervenire sulla sostanza organica, fondamentalmente in relazione alla sua disponibilità nel tempo. Così ci possono essere catene molto lunghe e di importante, ma lontano, interesse, così come elementi più brevi e d’impatto.

Acidi umici e acidi fulvici costituiscono le forme più interessanti di medio-rapido utilizzo. Nel contempo mantengono un’ottima conservabilità nel tempo ed un rilascio costante e in relazione alle reali necessità delle piante e dell’attività microbica in genere.

Esistono ulteriori forme organiche più semplici con potere biostimolante come proteine, aminoacidi, enzimi e che hanno una durata limitata ed immediata. In questo caso queste situazioni possono essere esaminate e l’eventuale carenza può essere risolta attraverso degli interventi liquidi contenenti detti costituenti.

La forma organica, invece, più a lungo termine (anche secoli!) risponde al nome di umina.

Nella proposta Bottos ci sono differenti articoli con elevato contenuto di acidi umici e fulvici.

BioStart della linea Master Green ne è il capostipite con fortissima significatività proprio nel momento di maggior debolezza da parte delle piante, vale a dire la loro fase di primissima germinazione (da seme), di accestimento e di plantula. E’ qui che i vegetali non sono ancora autosufficienti e necessitano dell’aiuto di tutte le forme vitali presenti nel substrato di coltura.

Ma certamente il codice di massimo interesse, tra i prodotti granulari attualmente a disposizione, risponde al nome di Concime Estate/Inverno del brand Naturalgreen. Si tratta di un prodotto nord-americano, di estrazione naturale dalle miniere di leonardite in Canada. Il suo grado di purezza è massimo e attualmente non raggiungibile da altri competitors (70% di acidi umici e fulvici + 10% di precursori di acidi umici!) e per questo risulta estremamente efficace e di grande impatto. La sua formulazione in granuli SGN 240 (circa 2-2,5 mm. di diametro) rende il suo impiego semplice ed immediato (diventa efficace anche attraverso la distribuzione manuale). Non brucia, non è fitotossico, non contiene elementi o residui di scarto, non macchia e non puzza. Può essere quindi impiegato sia in copertura e sia come concimazione di fondo; per questo il suo dosaggio può variare da 15-20 g/m2 (manutenzione della biofertilità) per arrivare finanche a oltre 100 g/m2 (correzione di evidenti carenze di sostanza organica e di struttura del terreno).

Il corretto tenore di acidi umici e fulvici nei substrati di coltivazione aumenta in maniera esponenziale la chelazione naturale degli elementi nutritivi con particolare riguardo ai microelementi, situazione di fondamentale importanza per avere un giardino perfetto ed ottenere i migliori risultati in ogni circostanza.

La distribuzione di sostanza organica cosiddetta “nobile” può avvenire in qualsiasi periodo dell’anno. Il suo impiego in Dicembre e/o nei mesi freddi dona una colorazione verde intensa al prato per tutto l’inverno senza indesiderati picchi vegetativi, fautori di malattie e altri problemi (es: disidratazione da gelo). Inoltre aiuta a ristabilire il corretto equilibro macroporosità e microporosità, in quanto opera sulla struttura del terreno e libera elementi nutritivi con rilascio cadenzato e regolare per tutto il resto dell’anno.