Bottos 1848

L’IMPORTANZA DELLA LUCE PER I PRATI

Durante l’inverno calano in maniera sensibile le ore di luce fino ad arrivare al minimo.

E come ben sappiamo tutti, senza luce non c’è vita. A maggior ragione nel mondo vegetale dove le piante hanno sviluppano nella loro evoluzione la capacità di usufruire della luce solare per effettuare il processo della fotosintesi clorofilliana con trasformazione dell’energia solare in zuccheri e carboidrati di riserva.

Negli impianti sportivi di alto livello hanno ormai superato questo problema con l’inserimento di speciali e costosi sistemi di lampade per riuscire a fornire i lux sufficienti allo sviluppo e al mantenimento dei tappeti erbosi. Certamente si tratta di un procedimento estremamente dispendioso e non replicabile in ambito ornamentale su superfici più contenute.

E allora che cosa ci rimane per poter “affrontare” la mancanza di luce?

Green Grass at Night Twitter Headers & Twitter Covers

Ove possibile (non sempre) è fondamentale ricorrere ad un’adeguata architettura e progettazione del nostro spazio verde. L’ombreggiamento di tipo statico (edifici, muri, ecc.) è indubbiamente limitativo per lo sviluppo del prato, ma risulta un problema ancora maggiore l’ombreggiamento di tipo dinamico, vale a dire quello delle piante, dove, oltre all’evidente mancanza di luce, s’inserisce anche la questione della competizione radicale che amplifica qualsiasi problematica.

Un buon progetto è davvero determinante.

Anche le potature svolgono un ruolo considerevole in quanto ridanno luce e aria ad un ambiente diventato troppo chiuso e asfittico (mancanza di circolazione d’aria).

Ma la parte più importante la svolge la corretta scelta della miscela da tappeto erboso da impiegare in condizioni critiche per il parametro luce. Anzi, la tecnica e la ricerca ci aiutano addirittura nella scelta varietale in ambito prestazionale (con conseguente vantaggio economico).

sun

Giada è la miscela Bottos con sviluppati caratteri di resistenza alle più difficili condizioni d’ombra di ogni tipo. E durante l’inverno, così come d’estate (i momenti più critici in assoluto) permette la costruzione di giardini sottochioma di alberature importanti ed imponenti, riesce a lavorare anche in coabitazione con le conifere (pini) a patto del controllo della caduta degli aghi e risponde alle richieste di riduzione degli interventi manutentivi (fertilizzazioni, tagli e lavorazioni) che il mercato impone.

Anche le Festuche arundinacee della linea Master Green come Inferno e Dallas riescono a lavorare con basse quantità di lux. Questo è un risultato eccezionale dove, in condizioni di mezz’ombra, si può avere un giardino rustico, ma di grandissimo impatto estetico.