Gli alberi, gli edifici e l’esposizione, o più specificamente, l’ombra che essi creano, rappresentano un problema di gestione significativo per i tappeti erbosi in ogni parte del mondo. La “sfortunata” verità è che l’erba richiede molta luce per una crescita ottimale. Che si tratti di ombra di alberi, edifici o tempo nuvoloso, non è stata ancora selezionata una varietà di tappeto erboso che funzioni in maniera perfetta quando è priva di luce.
I vegetali usano la luce allo stesso modo in cui gli animali usano il cibo, cioè come elemento base per alimentare le reazioni chimiche che le mantengono in vita. Ma diversi tipi di piante richiedono diversi livelli di luce. Si pensi ai muschi che amano l’ombra; al contrario, ci sono piante che richiedono molte ore di luce ad alta intensità ogni giorno. La maggior parte delle specie da tappeto erboso reclama quantità significative di luce per una crescita e uno sviluppo ottimali, ma esistono comunque importanti differenze tra le varietà di erba. Normalmente le macroterme richiedono due o più volte la quantità di luce delle microterme.
La mancanza di luce sufficiente è uno stress importante che indebolisce l’erba rendendola più suscettibile agli attacchi di parassiti, resistenza al traffico e altri fattori di stress. La luce può essere ridotta da un numero indefinito di fattori. Le interferenze da alberi e edifici e il tempo nuvoloso sono più comuni. Questi elementi possono causare una riduzione del numero di ore di luce che una pianta riceve ogni giorno e/o l’intensità della luce intercettata. Qualunque sia la causa, quando il prato riceve una luce non ottimale, inizia a cambiare quasi immediatamente a livello biochimico e molecolare, con conseguente riduzione dei tassi di respirazione e fotosintesi e una più lenta crescita delle piante. Questi cambiamenti più o meno invisibili nell’immediato portano presto a mutamenti evidenti nell’anatomia e nell’aspetto del manto erboso. Le piante si allungano (diventano più alte), ma gli steli sono più sottili e più deboli. Gli internodi sono più lunghi e gli stoloni sono meno numerosi. Come risultato visivo il manto si assottiglia. La crescita delle radici diminuisce in modo significativo. Anche la spinta vegetativa, la densità dei culmi e l’accestimento sono ridotti. Le foglie diventano più scure, meno numerose, più strette e più succulente (viene trattenuta più umidità). Lo strato esterno protettivo ceroso della foglia, la cuticola, diventa più sottile. Le piante sottoposte a insoddisfacente regime di luce si indeboliscono considerevolmente e la qualità del tappeto erboso si riduce in modo significativo. Le foglie ricche di acqua con la loro cuticola più sottile sono più suscettibili ai danni da traffico, attrezzature e malattie. L’apparato radicale esaurito e le minori riserve energetiche rendono più difficile il recupero da qualsiasi tipo di lesione da caldo, freddo o condizioni eccessivamente secche o umide. Le infestanti diventano più competitive perché il prato non è in grado di competere efficacemente con loro per l’umidità, la luce e le sostanze nutritive. E per completare questo brutto elenco di cose, solitamente il tappeto erboso che cresce all’ombra viene danneggiato da un eccesso d’idratazione (irrigazione) e da un’eccessiva fertilizzazione a base di azoto. Ciò si verifica perché le piante cresciute all’ombra stanno maturando più lentamente e, pertanto, richiedono una minore quantità di tutti i nutrienti per la crescita e la sopravvivenza.
Le aree ombreggiate subiranno la competizione con le malerbe come ad esempio la Poa annua. Si formeranno dei punti nudi, soprattutto a causa dell’indebolimento durante la stagione calda. Le aree ombreggiate saranno più umide a meno che non sia possibile irrigare il verde in modo selettivo con interventi meno frequenti.
La potatura o la rimozione degli alberi sono spesso le uniche soluzioni ai problemi di ombreggiamento. Se, nonostante gli sforzi, non è possibile arrivare a queste soluzioni drastiche, è inevitabile che la qualità del tappeto erboso venga in qualche modo compromessa.
Tuttavia, ci sono alcuni passaggi che si possono seguire per ridurre al minimo il danno. La prima cosa da fare è aumentare le altezze di taglio per incrementare l’area fogliare e la fotosintesi. Anche innalzare di un solo 10% l’altezza di taglio può fare la differenza. Occorre poi ridurre al minimo il traffico nelle aree ombreggiate come mezzo per evitare danni meccanici.
E’ importante diminuire l’irrigazione nelle zone con poca luce. Il tappeto erboso in questi luoghi cresce più lentamente e, quindi, richiede meno acqua per la sopravvivenza (attenzione però a considerare le esigenze ed i consumi idrici delle piante d’alto fusto). Devono essere presi in considerazione sistemi di irrigazione separati per aree ombreggiate in modo coerente.
E’ da evitare l’eccesso di azoto. Il tappeto all’ombra utilizzerà meno azoto del prato in pieno sole.
L’illuminazione supplementare (pratica ormai presente in tutti gli impianti sportivi d’alto livello in Italia) potrebbe essere utile nei casi in cui un’area definita necessiti di luce extra.
Sicuramente selezionare specie e varietà tolleranti all’ombra è una prerogativa indispensabile (esempio: miscela Giada della linea Zollaverde).