Bottos 1848

I CONCIMI ORGANICI NATURALGREEN

La tecnologia

Anche il nutrimento nei confronti dei substrati di coltura è un elemento determinante per la vita dei prati. Anche la biofertilità dei suoli è un parametro fondamentale per la cura dei giardini. Anche la struttura del terreno è di primario riferimento per il mantenimento dei tappeti erbosi.

NATURALGREEN è un brand, un marchio che si caratterizza per l’attenzione a queste situazioni. E la sua filosofia di lavoro è che se non si costituiscono le basi naturali, non inquinanti, per la vita in generale, non è poi possibile realizzare e gestire sostanzialmente alcunché.

Quindi NATURALGREEN ha ormai da tempo rivolto la propria attenzione anche dal punto di vista nutrizionale nel comparto della materia organica, quella definita “nobile”, cioè priva di scarti di lavorazione, esente da metalli pesanti, immediatamente e perfettamente fruibile dal sistema terreno/pianta e rispettosa dell’ambiente, dell’uomo e degli animali.

La gamma NATURALGREEN si amplia per il 2019 con 3 novità in termini di fertilizzanti: nascono i prodotti denominati NUTRATTIVA, NUTRAFERTILE e NUTRAFORTE.

Ci sarà occasione per dedicarci più da vicino ad ognuno di loro, ma l’interesse attuale è quello di condividere i perché di una scelta e di rendere informato l’intero mercato sulle tipologie, tecnologie e costruzione dei materiali per la nutrizione.


Primo capitolo: la scelta delle materie prime

All’interno di NATURALGREEN entrano solo esclusivamente componenti di origine vegetale non derivati da scarti di lavorazione. Ciò significa che non sono ammessi sottoprodotti di origine animale, d’indubbia provenienza con il rischio della presenza di metalli pesanti, come ad esempio il Cromo, o di scarti di lavorazione non controllati (vd. rischio “mucca pazza”) o ancora di materiali che richiedono tempi infiniti di decomposizione. I componenti di NATURALGREEN sono tutti selezionati in termini di purezza, di grado di solubilità, di “accettazione” da parte del mondo vegetale e dei microrganismi del terreno. Ecco perché in NATURALGREEN sono presenti farine di mais, di orzo, di cacao, di caffè, di barbabietola. In questo modo i prodotti finiti sono assolutamente sotto controllo e NON PUZZANO. Finalmente siamo di fronte a materiali a base organica raffinata che ne permettono l’impiego in ogni contesto, anche quello del giardino condominiale! Certamente i principi vegetali possiedono una titolazione in elementi nutritivi più contenuta rispetto alle frazioni animali, ma basta somministrare semplicemente qualche grammo in più ed il gioco è fatto.


Secondo capitolo: la forma fisica.

NATURALGREEN non considera materiali in forma di pellet. Questo tipo di lavorazione dai costi contenuti non permette uno scioglimento dei granuli in tempi adeguati (se ben lavorati) oppure è fonte di una quantità indicibile di polveri (se il processo di pellettizzazione è mal eseguito). NATURALGREEN presenta due tipologie di forma fisica, la prima ascrivibile allo “spezzato” o crumble (granuli con spigoli acuti), e la seconda definita “microrganic”, vale a dire un granello sferoidale con una dimensione di circa 1-2 mm (SGN 150). In questo modo la distribuzione delle varie tipologie di fertilizzanti è sempre perfetta, uniforme e regolare. Inoltre viene garantito un tasso di solubilità molto alto permettendo l’immediata introduzione dei costituenti nel terreno per esplicare con rapidità ogni azione necessaria al ripristino della biofertilità e alla nutrizione dei vegetali.


Terzo capitolo: miscela o complessi?

Tutti i concimi interamente organici di NATURALGREEN sono dei materiali definiti complessi. Ciò significa che all’interno di ogni singolo granello sono sempre contenuti tutti gli elementi nutritivi nelle identiche proporzioni e quantità. La concimazione e la liberazione degli elementi nutritivi saranno perciò sempre sotto controllo e in linea con le esigenze del sistema suolo/pianta.


Quarto capitolo: stimolo e fortificazione della biodiversità.

La biodiversità è un argomento molto di moda nei nostri giorni. Ma, a prescindere da concetti troppo assolutistici, con la scelta di variare tra un pool di materie prime molto vasto (la piattaforma di scelta è composta da oltre 30 prodotti base organica), si rende più sano e meno attaccabile da parte di microrganismi dannosi (patogeni) il substrato di coltura, lavorando su di un equilibrio dinamico di controllo e di antagonismo tra tutte le componenti del terreno.


Quinto capitolo: presenza di microelementi e (in futuro) di sostanza organiche naturali per la gestione dell’acqua (tensioattivi)

In ogni fertilizzante NATURALGREEN ci sono sempre tutta una serie di microelementi naturalmente chelati che rimangono a disposizione nel terreno e che mantengono costante la loro presenza soddisfacendo la legge del minimo che molte volte mina la capacità di raccolto, di produzione e di salute delle produzioni agricole e dei prati.


Sesto capitolo: attività microbica

Condizionatori positivi dell’attività microbica con sviluppo di materiale “buono” per tenere sotto controllo e scacciare gli agenti patogeni.


Settimo capitolo: inoculo micorrizico integrato

Inserimento d’inoculi micorrizici integrati per agevolare il lavoro di biofertilità del terreno, per contrastare le potenziali malattie, per aumentare la biodiversità, per agevolare il lavoro di suzione delle radici delle piante, per compiere interventi di biostimolazione sull’intero sistema.


Ottavo capitolo: controllo e limitazione delle perdite di Azoto

Con la tecnologia NATURALGREEN vengono eliminate completamente le perdite di Azoto per volatilizzazione ammoniacale, per denitrificazione, per lisciviazione e per deflusso nelle acque di falda. Ciò significa che NATURALGREEN è un sistema sicuro e savio per l’ambiente, ma anche di risparmio economico per gli operatori.

E certamente i motivi e le differenziazioni delle tecnologie NATURALGREEN non finiscono qui. In un’analisi più dettagliata delle singole referenze forniremo ulteriori ragguagli per migliorare la conoscenza di tutti e per rendere più efficace l’impiego di tali risorse.